“Il rumore di una tessitura ti fa socchiudere gli occhi e sorridere, come quando si corre mentre nevica. Il rumore di una tessitura è continuo e inumano, fatto di mille suoni metallici sovrapposti, eppure a volte sembra una risata”. (Edoardo Nesi)

È sufficiente questa frase, scelta per l’Home Page del sito aziendale, per dedurre che l’attività di realizzare tessuti, per Angelo Vasino SpA, non è né è mai stata solo business. Dietro c’è del romanticismo vero e una visione del lavoro portata avanti con l’attenzione forse inconsapevole, al principio – ma non per questo meno rilevante – ad aspetti-chiave della sostenibilità sia ambientale che sociale.

L’incontro con Process Factory e l’adesione al commitment 4sustainability hanno strutturato questa vocazione in un percorso che si arricchirà nel tempo di nuovi progetti e che è partito, come giusto che sia, da una valutazione mirata a individuare punti di forza e priorità di intervento. Da questa fotografia è emersa la scelta, da parte dell’azienda, di avviare l’iniziativa 4s TRACE di mappatura, coinvolgimento e monitoraggio dei fornitori, che hanno adottato la carta dei valori 4sustainability e raccolto dati sulle performance di sostenibilità.

Una tradizione lunga settant’anni

L’azienda nasce nel 1955 a Chieri, dove l’arte tessile è di casa già dal Medioevo. Angelo Vasino riunisce due telai, un orditoio e due operaie, creando una piccola tessitura che già negli anni Sessanta si affaccia sui mercati internazionali, esportando i suoi tessuti in Germania, Francia, Giappone e Stati Uniti.

Se gli anni Settanta sono quelli della consacrazione internazionale, in cui l’azienda rifornisce di tessuti di pregio molte grandi griffe di alta moda – da Pierre Cardin a Yves Saint Laurent, Céline, Christian Lacroix, Chloé, Courrège… – negli anni Novanta prende forma la vocazione dell’azienda all’innovazione, con il rinnovamento integrale degli spazi e delle tecnologie produttive e un’attività continua di sperimentazione e ricerca applicata a processi e prodotti. Una tradizione che continua anche oggi con il recente acquisto di telai a tecnologia 4.0 e il progetto in corso per dotarsi di un impianto fotovoltaico.

DNA sostenibile

Per tante aziende della filiera, la sostenibilità consiste in una serie di comportamenti naturalmente improntati alla responsabilità e al buon senso. Comportamenti sui quali si può ben costruire, lavorando sulla consapevolezza e pianificando l’impegno per indirizzarlo a un modello praticabile di sviluppo sostenibile.
Angelo Vasino è in questo senso un’azienda tipo. C’è un contesto favorevole e una visione idonea a implementare progetti concreti di sostenibilità con ritorni interessanti già nel medio periodo. La proprietà ha ben chiaro, infatti, che le maggiori opportunità di crescita risiedono proprio nell’investire su processi e risorse sostenibili.

Social Farm Experience

Prendiamo ad esempio la dimensione sociale della sostenibilità, l’attenzione alla sicurezza e al benessere dei lavoratori. Angelo Vasino presidia bene da sempre questi aspetti, con l’indice degli infortuni pari a zero, ma anche con un approccio creativo di cui è espressione, per esempio, la Social Farm dell’azienda. Di cosa si tratta? Di un’impresa agricola a tutti gli effetti, avviata da Renato e Giuseppe Vasino nella prima fase della pandemia e del lockdown più rigoroso.

Le macchine ferme, i lavoratori a casa… Non ero così fiducioso che l’attività ripartisse”, ricorda l’AD Renato Vasino. “Temevo che l’inattività forzata, alla lunga, avrebbe avvilito la squadra. Ho immaginato un progetto che motivasse le persone e le mantenesse attive in vista della ripresa. Il terreno attiguo agli stabilimenti faceva al caso nostro. Lo abbiamo ripulito, suddiviso in lotti e seminato. Abbiamo acquistato gli attrezzi agricoli necessari, realizzato una serra e un impianto di irrigazione, piantato decine di alberi, costituito la società… I dipendenti hanno accolto con favore l’iniziativa della Social Farm dando ciascuno il proprio contributo. Poi il lavoro è ripreso, per fortuna, ma il progetto va avanti con un aiuto esterno e uno scopo in parte rimodulato. Si continua a seminare e a raccogliere; oggi abbiamo anche 70 galline da uova con tanto di nursery per i pulcini! Tutto quello che produciamo – zucchine, pomodori, spinaci, cardi, broccoli… coltivati senza l’ausilio di pesticidi o fertilizzanti chimici – lo mettiamo in vendita sul territorio e i nostri dipendenti, chiaramente, hanno il diritto di prelazione sull’acquisto a un prezzo di favore”.

Il percorso si struttura

È questa la sostenibilità sociale? Secondo Francesca Rulli, CEO di Process Factory, per un’azienda impegnata a dimostrare il proprio impatto positivo, investire sulle persone e sul loro senso di appartenenza è un fattore-chiave. “La Vasino Social Farm è un esempio eclatante di questo approccio, sempre rispettoso e doppiamente meritevole per il contributo di originalità e concretezza che porta con sé. L’Assessment 4sustainability che ha dato il via alla collaborazione ha consentito di dare una misura a tutto questo, evidenziando le priorità di azione per il futuro. Sarà bello lavorare insieme per realizzarle e costruire un modello compiuto di impresa sostenibile”.

Quando mi domandano perché io mi sia impelagato in questa impresa – sottolinea Renato Vasino – rispondo ‘perché mi conviene’. Collaboratori coinvolti e partecipi sono una ricchezza per l’azienda, sono più soddisfatti e dunque più produttivi. È solo una parte del lavoro da fare, non è sufficiente questo per definirsi sostenibili… La sostenibilità è un obiettivo che deve impegnare l’azienda in modo strutturato su tante dimensioni diverse e di questo abbiamo piena consapevolezza. La collaborazione con Process Factory ci aiuterà a ridurre l’impatto della nostra produzione con gradualità ma determinazione, così da lasciare alle nuove generazioni un pianeta possibilmente migliore di quello che abbiamo trovato”.