Zero Discharge of Hazardous Chemicals – ZDHC celebra un traguardo importante per la sostenibilità del settore moda, vale a dire l’accordo di mutual understanding con i grandi produttori mondiali della chimica tessile.
Si tratta di un passo decisivo verso la buona chimica e il principio che per eliminare definitivamente le sostanze chimiche tossiche e nocive dai processi produttivi occorra la collaborazione di tutti gli attori coinvolti.
Con la condivisione da parte dei produttori chimici degli obiettivi del programma ZDHC, la distribuzione delle relative responsabilità si preannuncia più bilanciata, oltre che più ampia, con una conseguente, rafforzata capacità delle filiere tessile e conciaria di affrontare le sfide della sostenibilità attraverso soluzioni basate sull’innovazione di prodotto e di processo e su logiche di economia circolare.

In virtù dell’accordo, le aziende aderenti al Global Chemical Industry Round Table – GCIRT diventeranno contributor della Fondazione ZDHC e i loro prodotti caricati sul Chemical Module del Gateway ZDHC attraverso il bluefinder tool di bluesign. Stiamo parlando dei maggiori fornitori globali di soluzioni chimiche per i settori del tessile e del cuoio, vale a dire ARCHROMA (Svizzera), CHT Germany GmbH, RUDOLF GmbH e Gruppo Pulcra Chemicals (Germania), Colourtex Industries Private Ltd (India), DyStar Singapore Pte Ltd e Huntsman Textile Effects (Singapore), KISCO (Corea) e TANATEX Chemicals B.V. (Paesi Bassi).

“Questo accordo è una pietra miliare nella sfida per adeguare la filiera alla domanda di pulizia e trasparenza del mercato”, ha commentato un portavoce del GCIRT. “Il contributo dei maggiori fornitori al mondo di sostanze chimiche imprime nuovo vigore agli obiettivi ZDHC di riduzione dei rischi sociali e ambientali per tutti i soggetti della catena del valore del tessile e della pelle”.

Secondo Frank Michel, direttore esecutivo della Fondazione ZDHC, per accelerare la trasformazione del settore serve il più ampio coinvolgimento possibile, “così da far evolvere il programma ZDHC da una missione ‘finita’ quale la roadmap 2020 a una missione ‘infinita’ con approccio multi-stakeholder

“Siamo tutti d’accordo sul fatto che la proliferazione degli approcci detox e dei relativi schemi di test a supporto sia inefficace e costosa”, ha chiosato il presidente del CdA di ZDHC Charles Dickinson. “E siamo parimenti d’accordo sull’opportunità di aggregare risorse e innovazioni suscettibili di ridurre l’impronta chimica e ambientale dell’industria tessile e della pelle”.

Francesca Rulli, general manager di Process Factory e fondatrice di 4sustainability esprime la sua soddisfazione: “Era quello che aspettavamo. Tante aziende, in Italia, hanno creduto in ZDHC e stanno implementando il Protocollo Chemical Management 4sustainability: tutte nella stessa direzione, tutte convinte che non c’è risultato senza convergenza”.